Si potrebbe creare un nuovo distretto industriale turistico che affonda le sue radici nella Storia: quello delle “isole napoletane”. Le isole napoletane non sono soltanto Ischia, Procida e Capri che la geografia chiama “partenopee”sono anche Ponza e Ventotene che la geografia chiama “pontine”o “ponziane”. Mentre le tre partenopee sono sempre state amministrativamente nella Provincia di Napoli Ponza e Ventotene – dopo esser state colonizzate dagli ischitani e dai torresi nel 1734 e nel 1772 dopo due secoli di abbandono per volontà dei Re borbonici Carlo III e Ferdinando IV - sono state assegnate nel 1931 alla nuova Provincia di Littoria, poi Latina dal 1952, ed hanno rescisso amministrativamente i legali con Napoli alla quale erano unite con i collegamenti marittimi fin dal 1857. Il “postale”– Ponza, Ventotene, Ischia, Procida e Napoli – fu soppresso e mai più istituito nel 1976 dopo 119 anni.
1734 - Il viaggio di Mattia e dei suoi compagni verso Ponza
Mattia Mazzella aveva 38 anni nel 1734, mese in più, giorno in meno, ed aveva 7 figli. Si era sposato con una donna di Barano,Grazia Arcamone almeno 15 anni prima. I quattro figli maschi – a dimostrazione del maschilismo anche della storia locale - hanno un nome: si chiamavano Sabato. Michele, Fabrizio e Bartolomeo. Ma delle tre donne non ne abbiamo il nome. Possiamo solo immaginare come spesso saremo costretti a fare in questo racconto.
Ischia e la “Nuova Società”
Sta nascendo o meglio è già nata nell'isola d'Ischia una "nuova società" impensabile in queste dimensioni appena 10 anni fa. E'una società multinazionale e multietnica che emerge dallo studio sociologico sulla realtà ischitana presentato dalla neonata sezione isolana dell'Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani (ACLI) nei giorni scorsi presso la Curia Vescovile di Ischia.
L’ Amicizia al tempo di Facebook
Ho ricevuto moltissimi auguri per il mio compleanno dagli Amici di Facebook. 62 anni il 26 giugno. Non ho mai ricevuto tanti auguri in vita mia. Espressi in italiano, inglese, tedesco e francese e sono arrivati dalle Americhe, dall’Europa e perfino dall’Asia. Così mi sono chiesto: ma che tipo di amicizia è questa di Facebook? Come si può essere amici soltanto mostrando la propria foto, scegliendo una canzone o parti di un film o di un romanzo o mostrando le foto dei propri album a persone che non conosci nella vita reale? In che modo questa comunicazione virtuale incrementa o fa nascere amicizie in una società che non è mai stata nella Storia Umana tanto egoista, individualista, quasi ingrata?
Riapre il “Capricho de Calise”per l’estate 2011 all’insegna dell’Economia e della Storia “provvisoria”
Il “Capricho de Calise, a quanto si è appreso e senza un comunicato del Comune di Casamicciola, riaprirà per un accordo temporaneo tra il Comune e la famiglia Calise, domenica 3 luglio.
Il ritorno alle Municipalizzate e della Democrazia delle Autonomie Locali
Sul “Roma” di giovedì 23 giugno l’arch. Gerardo Mazziotti ha scritto un articolo di enorme valore, a mio parere, che la direzione pubblica in prima pagina di apertura dove di regola si mettono gli Editoriali che rappresentano la linea politica del giornale anche se vengono firmati ma il “Roma” nell’occhiello qualifica l’articolo come “l’opinione” quasi per prendere le distanze dalla condivisione da parte della direzione ma con rispetto per il pluralismo delle idee. E’ un peccato perché l’articolo dal titolo: “Ci vuole coraggio ministro Tremonti” non solo merita una assoluta condivisione ma un’ampia diffusione.
Dalle analisi economiche alle decisioni politiche
Abbiamo dato vita circa due anni fa nello studio dell’indimenticabile amico avv. Nello Mazzella insieme a Franco Borgogna, che lo presiede, ad un “Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’isola d’Ischia”(OS.I.S) nell’intento di raccogliere dati, di promuovere studi e ricerche sul sistema economico e sociale dell’isola d’Ischia, in modo da presentarli alla “classe dirigente”dell’isola affinché possa adottare le decisioni migliori per consolidare lo sviluppo raggiunto e promuovere strategie per la nuova occupazione soprattutto giovanile. Non siamo stati animati da ambizioni politiche perché una nuova carriera politica non si comincia a 60 anni ma forse alla nostra età e con la nostra esperienza possiamo disinteressatamente offrire un contributo per affrontare i gravi problemi dell’isola dove siamo nati, dove vogliamo continuare a vivere e che vogliamo rimanga l’isola dei nostri figli dove possono abitare e vivere.