Il 28 gennaio prossimo si terrà a Napoli, promosso dal Comune di Napoli, il Forum dei Comuni per i Beni Comuni: un avvenimento in sé di grande rilevanza per la natura, forse è meglio dire per la formulazione, nuova dei contenuti che propone, e che può divenire - in questa fase politica di durissimo attacco, financo costituzionale, a ciò che è pubblico, sociale, collettivo, e di ulteriore decisivo indirizzo alla egemonia del capitale e della iniziativa privati - un riferimento decisivo per una vera controffensiva culturale, ideale, politica, istituzionale ed economica.
Naturalmente occorre avere la consapevolezza, necessariamente anche rivendicazione essenziale, che la questione, definiamola provvisoriamente in tal modo, Beni Comuni non è delegabile ai soli Comuni, ma appartiene a tutti, e che gli stessi Comuni possono essere l’altra parte, la parte avversa, di scelte e di lotte popolari, di gruppi, di associazioni, comitati, movimenti.
Iniziative come quella del 28 gennaio devono anzi avere la premessa di non volere né sostituire, né indebolire, né rendere funzionale al potere, sia pure locale, la istanza, la proposta e la lotta diretta dei cittadini.