Ischia News ed Eventi - Storia

Opportunità e servizi di uno spazio dedicato alla cultura

Due grandi occhi scuri ed un sorriso rassicurante ci guidano tra le sale maestose della Biblioteca isolana. Il nostro cicerone è la Direttrice Lucia Annicelli che ci racconta di non prediligere  la dicitura di direttrice per definire il suo ruolo, ma quella di mediatrice tra la biblioteca e gli utenti, mostrando sin dalle prime battute del nostro itinerario un’immagine non vanesia di sé  e  lasciando trapelare un approccio al lavoro non protagonistico.

Seguiamo con interesse e curiosità  la storia della biblioteca che affonda le sue radici nel 1940 e che nel 2001, dopo importanti lavori di ristrutturazione è stata riaperta ed è divenuta nel corso degli anni un vero e proprio centro propulsore di cultura a tutto tondo. 

Ai soci ed gli amici del Centro di Studi su l'Isola d'Ischia.  Il nostro sodalizio offre un altro contributo al dibattito sul 150° dell'unità d'Italia. Dopo la conferenza dei Neoborbonici presentiamo un incontro teso ad indagare sui moti preunitari e sulla delusione postunitaria.

"NOI CREDEVAMO" sarà un colloquio con l'editore GIUSEPPE GALZERANO sul film di Mario Martone «Noi credevamo» e sulla Rivolta del Cilento del 1828.

L'appuntamento è per Sabato 12 Marzo 2011 - ore 18,00 Biblioteca Antoniana – Ischia, introduce ANNA FERMO.

Inoltre si informa che giovedì 10 marzo si terrà, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Antoniana, la prima conferenza del ciclo a cura del prof. Gianni Balestrieri: Tra comunismo e fascismo. Intellettuali e politica nell'Italia del primo dopoguerra.

Gli Incontri in Biblioteca proseguiranno mercoledì 16 marzo, ore 18.00, con il secondo appuntamento del ciclo a cura del prof. Gianfranco Marelli: il rapporto storico tra verità e certezza. Breve viaggio turistico sulle orme di Kant, Hegel e Marx.

In sintesi riportiamo alcuni passi dell'articolo di Michele Fumagallo su il manifesto del 06/10/2010.

I pescatori ischitani dalle Isole Napoletane a quelle Toscane.

°Gli insediamenti a Ponza, all’Elba, al Giglio, di pescatori ischitani nel corso dei secoli XIX e XX – Ciro Di Frenna, pescatore, aveva giocato nell’“Ischia” nel campionato 1945/46 e continuò nella “Campese” all’Elba – Un’isola per un’altra senza lasciare mai il mare -

Ciro Di Frenna era un pescatore. Uno dei tanti pescatori del villaggio della Mandra nel Borgo di Celsa. Era nato ad Ischia da una famiglia di pescatori il 13 febbraio 1920. Qualche vecchio pescatore lo ricorda ancora come Giovanni Rando.

“Pescava a” vope”, con le lenze, faceva un mestiere diverso dal mio che pescavo con le “coffe ” ricorda Giovanni.

Quelle giornate d'inverno erano fredde, soprattutto con il vento di tramontana che soffiava da settentrione. Il cielo terso di un azzurro intenso e il mare profondamente blu trasmettevano euforia, voglia di stare all'aperto per esplorare i sentieri e la montagna maestosa e invitante.

Era bello pensare a una meta felice e raggiungere, con sforzo fisico, la cima dell'Epomeo e l'Eremo di S. Nicola, il tempio sacro, il ricovero nel quale Frà Giovanni, l'ultimo eremita dell'Epomeo, trascorreva il suo tempo nella completa solitudine, nel silenzio che gli avvolgeva l'anima e gli inebriava i sensi e l'intelletto.

Ero felice di arrampicarmi per la mulattiera con la bisaccia, dentro la quale sistemavo l'acqua e la frutta, il pane, la sciarpa e i guanti di lana.

Dici Canottaggio e pensi subito ai fratelli Abbagnale, dici Abbagnale e pensi subito a Giampiero Galeazzi e al suo urlo di gioia per festeggiare l’oro olimpico dei fuoriclasse del remo di Castellamare di Stabia e del timoniere Peppiniello Di Capua alle olimpiadi di Seul nel lontano 1988! Gioia, sofferenza, emozione. Chi ha avuto la possibilità di seguire quella gara avrà avuto la voglia (non appena la prua della barca italiana tagliò il traguardo prima dei tedeschi) di cimentarsi in questa disciplina, che ha un significato, un valore, una nobiltà particolari.

Bruschette al pomodoro, caprese, gelati di «produzione propria», pubblicizzati all'esterno, in tedesco. Di Maria Senese detta «Zibacchiello», la Maria dei poeti e dei pittori, dei cineasti e dei giramondo, con e senza sangue blu, c'è traccia nel nome sull'insegna ovoidale all'esterno del bar e nel soffitto interamente «decorato» dai manifesti che gli artisti, alcuni illustri tanti semisconosciuti, vi sistemarono personalmente.

Nasce a Wannsee (Berlino) l'8 marzo 1902, figlia di Franz von Günther, ufficiale di cavalleria e di Lise von Koch. Trascorre l'infanzia tra Berlino e la campagna di suo nonno materno Rudolph von Koch membro fondatore della Deutsche Bank dì cui fu presidente edamministratore delegato fino alla sua morte nel 1921. Nel 1925 sposa Eberhard von Stohrer, allora direttore generale al Ministero degli Affari Esteri della Germania e Capo del personale.

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