Ischia News ed Eventi - Animali e natura

I commenti raccolti tra gli studenti che hanno preso parte alla Festa del Delfino, al Parco Idrotermale del Negombo sabato 12 maggio, regalano un sorriso. Tra i più piccoli c'è Antonio che chiede di vedere un delfino mentre lecca il suo gelato, avvicinato da Leo, che ha avuto la fortuna di seguire questi simpatici mammiferi mentre guidavano un'imbarcazione a Cuba, Edvige e Giulia, che sono delle habituè del mare, confessano con nonchalance di averli avvistati dalla Scannella e facendo un giro in barca. Manuela, invece, è una voce fuori dal coro, non sta nella pelle, vorrebbe adottare un gattino dalla Lega per la Difesa del Cane, come ricorda Katia Massaro, che ha invitato a prendersi cura degli animali a quattro zampe.

“Si nasce soli e si muore soli, a questo mondo, ma nel grande viaggio che è la vita la gente che incontriamo e gli amici che ci facciamo sembrano candele che rischiarano l’oscurità e ci guidano dove ne abbiamo più bisogno. Durante la mia visita in Europa uno degli inviti che ho subito accettato è stato quello di Delphis, un’organizzazione che protegge i delfini e le balene che abitano le acque intorno alla magnifica terra d’Ischia, a un’ora di traghetto dal porto di Napoli”.

Sergio Bambarén, lo scrittore australiano di origine peruviana, esperto surfista, sensibile alle battaglie ecologiste per la salvaguardia dei mari, dedica un intero capitolo ad Ischia nel suo libro “Fratello Mare” (Sperling & Kupfer), un viaggio nella terra umbra e lungo la Costiera Amalfitana seguendo l'esempio di san Francesco d'Assisi, colui che ha rinunciato a tutto per seguire la voce del cuore. Le pagine dei suoi scritti sono accompagnati dal suono del mare, da orizzonti infiniti e da cieli azzurri in cui è facile perdersi. Il primo romanzo "Il Delfino", ispirato dall’incontro con un delfino solitario nel corso di un viaggio in Portogallo, in Australia ha venduto più di sessantamila copie ed è stato tradotto in più di venticinque lingue.

“Il Citarese aveva già scaricato dall’asino una “sporta” di melanzane, un cesto di zucchine ed un canestro di pomodori, un’uomo dal collo taurino reggeva, in testa, una grossa “cofanella”, in perfetto equilibrio, senza l’aiuto delle mani. Lo aiutavano a deporla sul marciapiede, mentre lui, ancora ritto per lo sforzo, si toglieva dal capo il “tortiello” (panno che gli era servito per attutire il peso avvolto intorno a sé stesso), toglieva dalla cesta le foglie, che la coprivano, e vedevi spuntare grosse e succose ciliegie rosse. Il “citarese” era “invidiato” dal resto dei mercanti perché le primizie di Citara erano un lusso...* *

**Fonte: Polito Agostino, Com’era il mio paese, Forio, Centro di Ricerche Storiche D’Ambra, 1991, pp. 65-66)

Ho sempre amato gli animali, in particolar modo i gatti, coccoloni e dormiglioni, perfetti per fare compagnia e regalare un ottimo programma di Pet-Therapy. Questa è la storia di Ljuba, la mia gatta. E’ stata trovata tre anni fa: chiedeva aiuto sul ciglio di una strada. Non era sdegnosa, solo un po’ timida e malnutrita, non gradiva eccessive confidenze inizialmente. Fu subito amore a prima vista tra di noi, così decisi di chiamarla Ljuba, dal russo lyubov, ovvero amore.